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Inaugurata il 12 ottobre 2012 la nuova Biblioteca Rurale "Casina Morgese" ristrutturata e rifunzionalizzata con i fondi PNRR del programma Regione Puglia "Conservazione e valorizzazione dei paesaggi rurali" Il 12 ottobre 2025 nelle campagne di Mola di Bari, nella contrada Brenca del Poggio delle Antiche Ville, si è svolta una iniziativa molto apprezzata dalle tante persone che vi hanno partecipato, godendo anche di una splendida giornata di sole: l’inaugurazione della rinnovata Biblioteca Rurale “Casina Morgese”, già inserita dal Comune di Mola nel report con cui ha ottenuto la qualifica di “città d’arte”, oltretutto una realtà quasi unica nel panorama del nostro Sud. Si tratta di una operazione resa possibile con i fondi finanziari PNRR confluiti nel programma della Regione Puglia “Conservazione e valorizzazione dei paesaggi rurali”: il cui obiettivo è diametralmente opposto ai tentativi, purtroppo in atto a Mola, di cementificare la parte più alta della contrada rurale di San Materno per costruirvi un centro sportivo. L’iniziativa si è svolta in tre momenti: le relazioni di merito sulle caratteristiche del progetto bibliotecario, l’evento musicale, la visita alla biblioteca (e, a coronamento, un rinfresco che ha allietato i partecipanti). Il dott. Waldemaro Morgese, proprietario della innovativa struttura, ha coordinato lo svolgimento della manifestazione, dando la parola per i saluti di prammatica anzitutto all’avv. Rosemary Delvecchio, attuale presidente dell’Associazione Le Antiche Ville OdV promotrice dell’iniziativa (nell’ambito della 23esima Rassegna “Baricentro di cultura in collina”), poi alla prof. Giancarla Aniello, direttrice dell’Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari. Quindi hanno avuto la parola l’arch. Giuseppe Ciaccia, che ha concepito il progetto generale e diretto i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’immobile, e successivamente il dott. Antonio Lovecchio, bibliotecario professionista, che ha svolto l’attività di catalogazione del fondo librario secondo le regole internazionali (finora sono stati catalogati 3.600 documenti) e approntato il catalogo elettronico utilizzando il software BIBLIOMX, consultabile su: www.casinamorgese.it . È stata quindi la volta della prof. Antonella Monachino, docente presso il Conservatorio di Musica N. Piccinni di Bari, responsabile del coordinamento artistico del programma musicale. Ha spiegato che il programma musicale è stato denominato “Tracce di Puglia… e dintorni – Celebri canzoni di artisti pugliesi”, perché sono state scelte celebri canzoni di Nicola Arigliano, Lucio Dalla, Domenico Modugno, i Negramaro, Malika Ayane, Sergio Endrigo, Nicola di Bari, Nino Rota, Renzo Arbore. L’esecuzione è stata affidata alla bellissima voce di Rosanna D’Ecclesiis e alle magistrali interpretazioni alla tastiera e quale sequencer del Maestro Gennaro Lonato. Una esecuzione travolgente a detta di tutti gli spettatori intervenuti. Secondo la stessa prof. Monachino “il duo D’Ecclesiis-Lenato si è esibito in una performance di alto livello artistico per interpretazione ed originalità degli arrangiamenti musicali”. Quindi i partecipanti hanno visitato la Biblioteca Rurale, apprezzando il moderno e funzionale allestimento, le dotazioni tecnologiche, nonché l’interessante scelta dei libri catalogati, fra cui un cospicuo fondo di materiale librario riguardante la Puglia e la città di Mola. L’evento è stato concluso da un breve intervento di commiato di Waldemaro Morgese che dopo aver ringraziato Enzo Boni per il servizio fotografico, ha informato tutti che la Biblioteca Rurale “Casina Morgese” sarà attiva d’ora innanzi anzitutto quale struttura bibliotecaria depositaria di fondi in alcuni casi di grande pregio biblioteconomico, aperti alla consultazione pubblica, ma anche come struttura di intervento attivo a difesa del paesaggio rurale, dell’ambiente, della cultura identitaria e delle bellezze delle nostre campagne.

I confini tecnologici fra il naturale e l’artificiale necessitano forse di ponti che sappiano porli in relazione, per scavalcare muri e barriere che potrebbero farci perdere delle opportunità; questo è il punto di vista assunto nel racconto che segue, in cui l’autore – scrittore, editorialista, già dirigente pubblico – propone una soluzione tanto temeraria quanto realistica. I personaggi di Otto, Elyse, Franca e Carla e la collina (hill) cui si accenna a un certo punto, comparivano già in altre sue opere: la silloge di racconti Sciamani, arabe fenici, banane gialle e mambo (Giazira Scritture, Noicattaro, 2021) e il romanzo Materne notti di luna (Homo Scrivens, Napoli 2023), entrambi recensiti su «incroci online».
14-05-2024: Il romanzo di Waldemaro Morgese "Materne notti di luna" (Homo Scrivens editore, 2023) è stato presentato alle ore 18.00 a Bari, nel bosco di via Cancello Rotto. L'evento è stato introdotto da Silvio Alviti, per conto del Centro Regionale Audiolibro Puglia, che registra, produce e distribuisce audiolibri in favore di cittadini pugliesi con difficoltà visive (ciechi e ipovedenti). La presentazione è stata animata da Paola Martelli, regista e attrice, che ha introdotto l' Autore e ha letto brani sia del romanzo "Materne notti di luna" sia di un precedente romanzo di W.Morgese, "Il discobolo" (FalVision editore in Bari, 2015), che è già stato trasformato in audiolibro. L' Autore ha interloquito nel corso dell'evento. L'iniziativa era inserita nell'ambito nella rassegna "Dialoghi nel Bosco".

11-05-2024: Il romanzo di W.Morgese "Materne notti di luna" a Lucera.
Il romanzo di W.Morgese Materne notti di luna (Homo Scrivens editore in Napoli) è stato presentato al Circolo Unione di Lucera da Giuseppe Trincucci, intellettuale e storico lucerino e da Natia Merlino, bibliotecaria e archivista. Brani dell'opera sono stati letti da Mauro Mazza. L'Autore ha risposto a domande del pubblico.i

Sabato 28 agosto 2021, alle ore 20.00, la raccolta di racconti di Waldemaro Morgese "Sciamani, arabe fenici, banane gialle e mambo" (Giazira scritture editore, 2021) è stata presentata nell'ambito dell'undicesimo Festival letterario "Libri nel borgo antico-conversazioni con gli autori nelle piazze del centro storico".

di Waldemaro Morgese La chiave della seconda fatica di Vito Marangelli (la prima è stata “Caffè Enigma”, La Rambla, 2021, pagg. 125) ce la offre l’Autore stesso, che a pag. 11 di “Caffè Enigma Leopoli” (medesimo Editore, 2022, pagg. 268, € 16) annota: «Questo è un libro scritto per divertire e rasserenare». Cioè un libro perfetto da leggere sotto l’ombrellone o sotto l’ombra di una quercia (se si è in campagna) o anche mentre si viaggia in treno. La definizione che ne dà l’Autore è felice, cioè coglie nel segno e ci permette di evitare per l’opera più scontate e commerciali etichette (thriller tecnologico, spy story, etc.). Ad essere precisi: la tecnologia c’è di sicuro ed è un pregio del libro, come dirò, il thriller o la spy story di certo no. Anzi, azzarderei a definire questo sequel di “Caffè Enigma” una bella prova di letteratura di viaggio, ma di un viaggiare per lo più in cifra salgariana: infatti qui la ricostruzione dei luoghi e della vita della città di Leopoli, ottenuta con paziente ed efficace investigazione del web, è ammirevole. Ho scritto “per lo più” perché vi sono anche descrizioni non virtuali, specie di Bari (un po’ echi “carofigliani”). All’interno di questo spiccato contesto inclinante al viaggio c’è nel romanzo un contenuto di “autofiction”, declinato in termini di tematica tecnologica, su cui conviene spendere qualche considerazione. Si tratta dell’altro aspetto rimarchevole di “Caffè Enigma Leopoli”: deriva dal fatto che l’Autore è in fondo quello che in gergo si definisce un “doppio”, insieme romanziere e (in questo caso) cardiologo aduso all’uso delle tecnologie sanitarie avanzate; ma su questa questione tornerò più oltre. Non descriverò la trama del libro, per non privare il lettore del piacere dell’avventuroso suo dipanarsi, ma c’è un particolare importante da sottolineare, almeno: la figura dell’assistente virtuale (di nome Gilles-AI) diventa perfino, in modo originale, un simpatico personaggio del libro ed è trattata in modo brillante, quasi esemplificando l’intento “rasserenante” dell’opera e, nel contempo, il suo contenuto tecnologico (che ha a che fare con l’Intelligenza Artificiale e con la Realtà Aumentata). La struttura narrativa scelta dall’Autore si sostanzia di un continuo alternarsi delle “location” e di una marcatura progressiva del tempo, scanditi entrambi dai capitoli. Infatti ognuno dei 42 capitoli ha una intestazione del tipo “Lecce, 30 novembre, ore 8:00”, e così via. Riguardo al tempo, i fatti si svolgono fra il 30 novembre e l’8 giugno mentre le “location” sono Lecce, Bari e Leopoli, con l’inserimento di Grottaglie in un capitolo. Una struttura che, in verità, presenta qualche elemento di monotonia, peraltro riscattato dall’andamento dell’intreccio che si anima decisamente nell’ultimo terzo del romanzo (dal cap. 28 precisamente) e che anzi offre in alcuni capitoli singoli (penso ad esempio al 15) elementi di circonclusa e autentica suspence. Resta da formulare qualche considerazione sulla definizione di “doppio” che ho dato dell’Autore. Come si sa, la storia del romanzo ha conosciuto grandi “doppi”, proprio nel campo scientifico e tecnologico: ricorderei il sommo Primo Levi (chimico e scrittore) per tutti; ma anche Paolo Barbaro, ingegnere e scrittore come la più giovane Veronica Galletta, o il primo Gianrico Carofiglio (magistrato e scrittore), per non riandare all’indietro addirittura a quel classico monumento che è “Il Volga si getta nel Caspio” del sovietico Boris Andreevic Pil’njak. I “doppi”, dunque, riservano sempre sorprese: nel caso di Marangelli sorprese ottimamente scritte, divertenti e rasserenanti a leggersi!





















