Il libro si giova di un prologo di Ennio Corvaglia e di un epilogo di Nicola Saponaro, purtroppo scomparso da poco.
E' una "vita scritta da lui medesimo" che attraversa la seconda metà del XX secolo dando conto dell'attitudine multi-esperienziale dell'Autore: la grande utopia del teatro, l'amore per la politica, la difficile prova del "civil servant", lo studio dei fondamenti dell'economia aziendale, la costruzione di biblioteche ed ecomusei, l'esperienza di editorialista. Secondo Ennio Corvaglia e Nicola Saponaro è un libro scritto da un intellettuale "più scomodo che organico" in cui di certo "res nostra agitur".
Foto: Abenante (a sinistra), Marrone (al centro), Morgese (a destra).