MARIA ANTONIETTA ABENANTE E IL POGGIO DELLE ANTICHE VILLE

MARIA ANTONIETTA ABENANTE E IL POGGIO DELLE ANTICHE VILLE

«A Maria, che porta baci fra i mondi,

e alcuni li tiene per sè»[1]

 

Maria Antonietta Abenante (Umbriatico, 13-4-1969; Roma, 28-2-2019) è stata una bibliotecaria professionista, dotata di notevoli virtù empatiche. Si è laureata in Lettere moderne nell’Università degli studi di Bari. Ha conseguito tre perfezionamenti post-laurea. Ha pubblicato su Mario Luzi, Artemisia Gentileschi ed Elsa Morante. Cofondatrice nel 1998 della cooperativa di servizi culturali “Ninive” di cui è stata vicepresidente. Membro dell’Associazione Italiana Biblioteche dal 1998. Dal 1998 bibliotecaria in rapporto di outsourcing presso Teca del Mediterraneo, Biblioteca multimediale e centro di documentazione del Consiglio Regionale della Puglia. Cofondatrice della rivista “Incroci” e segretaria di redazione dal 1999 al 2009. Socia fondatrice dell’Associazione “Attraverso lo spettacolo” nel 2005. Componente degli organi esecutivi regionali dell’AIB dal 2003 e di quelli nazionali dal 2011 al 2016 (dal 2014 vicepresidente nazionale). Dal 2016 presidente dell’AIB Puglia. Dal 2014 componente del comitato di redazione della collana editoriale “Percorsi di Teca”. Ha collaborato per vari anni con l’Associazione ONLUS “Le Antiche Ville”, con l’Ecomuseo del Poggio di Mola di Bari e con l’Associazione di volontariato “Libri su misura” in ambiente ospedaliero (presso la Biblioteca “Quattro stagioni” nel Policlinico di Bari). Ha curato i “Workshop di Teca” dal 1998 al 2018. Ha svolto ruoli di responsabilità gestionale in progetti internazionali di contenuto biblioteconomico. Ha coordinato presso Teca del Mediterraneo il progetto “Apulia-Polo bibliodocumentale dell’identità regionale”. È autrice di numerosi scritti e curatele. È stata membro di comitati scientifici, di comitati promotori e componente di giurie di premi, nonché relatrice in vari convegni e seminari.

 

Sulla facciata della Biblioteca Rurale “Il Poggio”, nel Poggio delle Antiche Ville a Mola di Bari sul primo gradone collinare delle Murge, a pochi metri dall’ottocentesca Casina Morgese, si legge ora questa targa, da me voluta:

MARIA ANTONIETTA ABENANTE

Intellettuale solare, bibliotecaria

Umbriatico, 13 aprile 1969

Roma, 28 febbraio 2019

Maria Abenante conosceva bene la Biblioteca Rurale, inaugurata il 18 settembre 2011 (vi portò anche il saluto dell’Associazione Italiana Biblioteche) con la partecipazione di moltissime persone: per ascoltare in una tiepida serata sotto le stelle uno splendido concerto organizzato dalla pianista e docente di Conservatorio Angela Annese, sua grande amica. In quella occasione si esibì il coro a 20 voci Antiphonìa e Angela suonò fascinosamente il tamburo marino, tra lo stupore rapito degli astanti. Nella stessa occasione il collezionista Carmelo Calò Carducci mise in mostra per i fortunati partecipanti le 11 edizioni originali del romanzo futurista di Aldo Palazzeschi Il codice di Perelà, pubblicato esattamente un secolo prima. E in quella stessa occasione la direttrice dell’Ecomuseo del Poggio, Fannj Massimeo, regalò ai presenti ricordini significativi realizzati con le sue mani laboriose.

Maria con Angela, Fannj, Carmelo e Waldemaro: legati in totale purezza nel nome della cultura!

Maria apprezzava della Biblioteca Rurale alcuni fondi preziosi, nel campo del teatro e dello spettacolo, della letteratura ed anche alcuni carteggi di microstoria e carte autografe lì custoditi.

Nel Poggio Maria aveva soggiornato spesso per lunghi anni, prima che si presentasse la terribile malattia: partecipe anche delle tante iniziative dell’Ecomuseo, innamorata di quella natura splendente con il sole, malinconica ma avvolgente in inverno e in autunno.[2]

Numerose volte il suo rifugio era stato la mia “casina” ottocentesca ove spesso lavorava al PC e a me, in segno d’affetto, aveva regalato un magnifico copritavolo composto tutto ad uncinetto con le sue mani e un meraviglioso copriletto broccato.

Aveva perfino curato, insieme alla direttrice dell’Ecomuseo, uno dei libri che raccolgono gli elaborati delle centinaia di giovanissimi partecipanti al concorso di scrittura creativa indetto dall’Associazione “Le Antiche Ville”. L’epigrafe sul suo contributo, ospitato nel libro, richiamava Cicerone: «La memoria è tesoro e custode di tutte le cose» e vi si possono leggere considerazioni acute fra cui: «il museo tradizionale si occupa in genere di una “collezione”, per forza di cose statica e quasi addirittura protetta in una teca, mentre l’ecomuseo ha come proprio teatro di attività un vasto patrimonio materiale e immateriale insito nel territorio». Ora questo concorso è stato a lei intestato e la giuria dell’edizione odierna, la XV, è simbolicamente da lei presieduta.

Insieme a me si era anche occupata per l’Associazione e l’Ecomuseo di un volume di 250 pagine (Conosci il tuo paese, 2) ricco di una ricerca degli studenti, di schede biografiche e di esempi virtuosi, ricevendo il ringraziamento “per il lavoro minuto e sistematico svolto attraverso il controllo di tutti i testi”: non una semplice correzione di bozze, si badi, ma qualcosa di più, molto di più!

Oggi, lei dipartita, anzi strappata a tutti noi, la Biblioteca Rurale custodisce un piccolo fondo documentale che la riguarda, da me collazionato così come ho fatto per altre personalità della cultura e dell’arte che con la città di Mola di Bari hanno un legame significativo: il musicista Enzo Del Re, la regista Cecilia Mangini[3], il poeta Argo Suglia, il direttore d’orchestra Ottone Pesce, la disegnatrice Giuliana Calvani ad esempio. Personaggi ormai simbolici, patrioti, eroi, guerrieri della cultura che ci salva.

Questo piccolo fondo documentale è un granello rispetto a quanto necessario per ricordare l’incommensurabile significato dell’esistenza di Maria, di cui sono ben consapevole perché il mio rapporto con lei è stato intensissimo e continuo per più di venti anni: insieme – puntando sulla cultura, sul sapere, sul valore della conoscenza – abbiamo cercato di fare del bene alla Puglia, terra di adozione di Maria qui approdata giovane da uno sperduto ma amatissimo paesino della lontana Calabria (Umbriatico), per laurearsi con una tesi sul teatro di Mario Luzi (trasformata in saggio e pubblicata) e per perfezionarsi su Artemisia Gentileschi (anche in questo caso pubblicò un saggio).

La targa posta sulla facciata della Biblioteca Rurale è la promessa di una consuetudine al ricordo, che si ripeterà: nella giornata gioiosa della nascita o in quella terribile della perdita, o in altre occasioni, non importa. Coloro che l’hanno conosciuta e frequentata sapranno sempre quando incontrarsi nuovamente con lei, nel dolce Poggio delle Antiche Ville.

Non la dimenticheremo mai.

 

WALDEMARO MORGESE

 

Foto: 7-10-2012. Maria Abenante nel Centro Servizi dell’Ecomuseo del Poggio delle Antiche Ville in occasione della presentazione di un libro sui giardini.

Altre 60 immagini su Maria Abenante sono nel box a lei dedicato della sezione FOTO GALLERY di questo sito



[1] Dedica di Bruno Tognolini a Maria Abenante, scritta di pugno su una copia del proprio romanzo “Il giardino dei musi eterni”, Salani Editore, Milano 2017.

[2] Aveva anche dato consigli al nuovo proprietario di Villa Gallo, Domenico Pinto, per salvare durante la ristrutturazione le mangiatoie in pietra presenti nella dépendance!

[3] Per la IX Rassegna “Baricentro di cultura in collina” dell’Associazione “Le Antiche Ville” Maria curò con amore la mostra fotografica “Cecilia Mangini maestra dell’immagine” (Castello Angioino di Mola, luglio 2011).


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