19-02-2016: LETTERATURA BRASILIANA A MASSAFRA

19-02-2016: LETTERATURA BRASILIANA A MASSAFRA

Venerdì 19 febbraio 2016 nella Biblioteca Comunale “Paolo Catucci” di Massafra, un popoloso comune in provincia di Taranto, con la regia sapiente della bibliotecaria responsabile, Stella Valle, si è svolta una cerimonia molto interessante: una scrittrice e “brasilianista” (come lei stessa si è definita), membro della Academia de Letras da Bahia (importante stato del Brasile nordorientale con 14 milioni di abitanti), fondata nel 1917 e animata da illustri scrittori come Jorge Amado e João Ubaldo Ribeiro, ha donato alla biblioteca di Massafra un fondo di libri brasiliani, tutti ovviamente in lingua portoghese, fra cui alcune edizioni molto rare e praticamente non rintracciabili in Italia.

La manifestazione si è svolta d’intesa con la Consulta delle Associazioni massafresi e con la locale Università popolare delle Gravine Ioniche: buon esempio di collegamento sinergico fra la biblioteca e la società civile. Presenti anche gli amministratori comunali, il che è un altro punto a favore dell’iniziativa.

La donazione del fondo è parte integrante della politica dell’Academia, tesa a creare “ponti” di diffusione culturale fra Europa e Brasile, anche attraverso l’impegno dello scrittore e accademico Aleilton Fonseca che è uno dei promotori del progetto.

Le opere rappresentate nel fondo riguardano scrittori quali Antônio Torres, Myriam Fraga, Edivaldo Boaventura, Florisvaldo Mattos, Aleilton Fonseca, Carlos Ribeiro, Evelina Hoisel, Luiz Antonio Cajazeira Ramos, Glaucia Lemos, Carlos Nejar, Raul de Taunay ed anche Jorge Amado, con alcuni libri finora mai giunti in Italia. La donazione ha riguardato anche alcune opere, del tutto sconosciute in Italia, di Zélia Gattai (figlia e nipote di emigrati italiani), già consorte di Amado, della quale la donatrice è biografa.

Waldemaro Morgese è intervenuto alla cerimonia quale presidente della sezione AIB pugliese, invitato fra i relatori. Morgese ha sviluppato un intervento - ascoltato con attenzione dal folto pubblico presente – incentrato su due aspetti. In primo luogo il migliore utilizzo del fondo librario, che potrà essere strumento per progetti multiculturali che coinvolgano soprattutto i giovani massafresi, ma anche occasione per stage a contenuto letterario o su aspetti particolari della realtà brasiliana. In secondo luogo i rapporti fra la biblioteconomia anglosassone, quella mediterranea e quella dell’America Latina. Ha ricordato, in particolare, il carattere fortemente sociale della biblioteconomia latino-americana, esplicato al meglio nella dichiarazione di Buenos Aires del 28 agosto 2004, tuttora attualissima, sottoscritta nell’ambito di un foro sociale dell’informazione, della documentazione e delle biblioteche promosso dall’IFLA nel quadro del suo settantesimo congresso. In questa dichiarazione, oltretutto, le politiche per le biblioteche sono considerate nella loro forte valenza ai fini educativi e nel loro forte legame con le problematiche museali, archivistiche, sanitarie, assistenziali, ambientali. W. Morgese infine ha fatto cenno ai risultati ottenuti in alcune città della Colombia, come ad esempio Medellín, ove sono state costruite biblioteche, teatri e musei sulle discariche dei narcos, contribuendo a ridurre i tassi di mortalità per omicidi; Morgese ha ricordato anche l’uso delle licenze di “Creative Commons” e degli spazi tridimensionali virtuali in alcune biblioteche pubbliche colombiane e di altri paesi latino-americani, compreso lo stesso Brasile.

In conclusione, vi sono speciali affinità fra la biblioteconomia mediterranea e quella latino-americana, molto più spiccate che non con quella anglosassone. Un tema che secondo W. Morgese dovrebbe essere approfondito entro una prospettiva di internazionalizzazione a tutto campo dell'azione dei bibliotecari italiani, tesa ad enfatizzare le problematiche mediterranee.


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