06-03-2012: CARI CITTADINI, PARLIAMO DI BIBLIOTECHE...

Si è svolto presso la Libreria Laterza in Bari il 6 marzo 2012 alle 18.00 un affollatissimo incontro organizzato dalla Libreria e dall'AIB Puglia sulle biblioteche.

All'incontro ha partecipato Antonella Agnoli e altri bibliotecari. E' stato invitato e ha preso la parola anche l'Assessore regionale ai beni culturali Angela Barbanente.

Il presidente dell'AIB Puglia Waldemaro Morgese, intervenendo fra i relatori, ha sostenuto che le biblioteche sempre più devono diventare presìdi del Welfare, finalizzati ad accrescere i livelli di benessere dei cittadini attraverso gli strumenti specifici del Knowledge (conoscenza). Il sapere è la principale forza produttiva del XXI secolo e ciò garantisce alle biblioteche un futuro, purchè i bibliotecari e le istituzioni sappiano corrispondere alle nuove esigenze. Insomma le biblioteche - ha sostenuto W. Morgese - per essere all'altezza di questo "ricollocamento" strategico, devono essere "desacralizzate" dai bibliotecari stessi, diventando luoghi amichevoli di accoglienza per tutti e per ogni esigenza espressa da una vasta platea di utilizzatori: studiosi, giovani, barboni, studenti, pensionati, professionisti, casalinghe, immigrati, lavoratori, etc. etc. Nelle biblioteche si deve poter svolgere ricerche, attivare i social network, andare in internet, aggiornarsi sulla cronaca del giorno con i quotidiani, leggere o avere in prestito libri e documenti, ascoltare musica, ma anche passare qualche ora al caldo in Inverno e al fresco in Estate, con una bevanda se lo si vuole. Le biblioteche devono diventare il luogo collettivo che ti accoglie sempre, chiunque tu sia. Se si riuscirà a ottenere ciò in modo diffuso, l'Italia avrà finalmente superato l'handicap storico che l'ha angustiata fin dal tempo della unificazione (1861), quando le biblioteche furono concepite come istituzioni "nazionali", presìdi cioè di memorie patrie, quindi non come strumenti di benessere e migliore vivibilità per il cittadino; un handicap che dopo l'avvento della Repubblica è stato corretto - purtroppo - solo in alcune parti del Paese, precisamente in quelle (del Nord) in cui è fiorito il cosiddetto "riformismo municipale".

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